Dopo anni di forte rallentamento, gli italiani hanno riscoperto il desiderio, o la necessità, di contrarre un finanziamento. Il contesto attuale, d’altro canto, è particolarmente propizio per contrarre un debito ed ottenere quella liquidità necessaria per soddisfare le proprie esigenze. La motivazione fondante è da ascrivere, principalmente, ai tassi particolarmente favorevoli di quest’ultimo periodo. La Banca Centrale Europea, infatti, ha ulteriormente tagliato i tassi di interesse, già di per sé da diversi anni negativi, col chiaro intento di sostenere l’economia europea, minacciata da un forte rallentamento congiunturale causato, in primis, dalla “guerra” dei dazi commerciali attuata dall’amministrazione statunitense di Donald Trump.
Aumentano le richieste di prestiti da parte della famiglie: qual è la finalità più richiesta?
Le intenzioni della massima istituzione europea guidata, ancora per poco, da Mario Draghi, è quella di aumentare i consumi delle famiglie e favorire gli investimenti delle imprese grazie, per l’appunto, ad un’accomodante politica dei tassi d’interesse. I dati del primo semestre del 2019, in tal senso, confermano come le nobili intenzioni di Francoforte abbiano trovato terreno fertile presso i risparmiatori.
A fare la parte da leone sono stati i prestiti per la casa, che coprono il 37% del totale delle richieste: il 20% di essi, grazie anche al forte incentivo dei bonus governativi, è stata destinata alla ristrutturazione dell’immobile, mentre il 15% all’acquisto dell’arredamento. La seconda finalità maggiormente richiesta riguarda l’acquisto di un’autovettura, che cuba il 29% dei prestiti erogati (20% per acquisto nuova autovettura, 9% auto usata); seguono a ruota, poi, i prestiti per liquidità (8%), matrimoni e cerimonie (2%), viaggi e tempo libero 1,7%).
Un dato abbastanza significativo, inoltre, riguarda le durate dei prestiti richiesti. Se fino a pochi anni fa gli italiani, tendenzialmente, preferivano allungare la durata del prestito per ottenere una rata più bassa, oggi la situazione è diametralmente opposta. I consumatori, infatti, hanno fatto proprio il concetto che una lunga durata implichi l’esborso di maggiori interessi; di conseguenza, la stessa è calata. E non poco. Nei primi sei mesi di quest’anno, sono aumentate le richiesta di durata massima entro i 5 anni, a discapito del vorticoso calo delle scadenza più lunghe. Significativo anche il dato riguardante l’importo medio richiesto dagli utenti di banche e finanziarie, che è calato fino a raggiungere la cifra di € 11.000,00.
Chiedere un prestito senza reddito
Oltre ai tradizionali prestiti al consumo, altre modalità di finanziamento stanno riscontrando il favore dei consumatori. E l’esempio più eclatante, in tal senso, è rappresentato dalla possibilità di richiedere un finanziamento pur non percependo alcun reddito. Nella grande rete telematica, diversi siti finanziari hanno dedicato articoli su quest’argomento. Ma il più affidabile è, senza alcun dubbio, Prestitisenzabusta.it, un sito che, come ben traspare dal nome, è altamente specializzato nell’ambito del credito al consumo destinato ai soggetti senza reddito. Una modalità, quella del prestito senza busta, alla quale possono accedere alcune categorie fino ad oggi non considerate, come casalinghe, neet (giovani che non lavorano e studiano), disoccupati e studenti. E che rappresenta una vera e propria rivoluzione nel mondo del credito al consumo.
I prestiti senza reddito, solitamente, prevedono l’applicazione di un tasso d’interesse più alto rispetto ad uno tradizionale: l’erogante, infatti, traslata il maggior rischio di insolvenza, data la mancanza di reddito, direttamente sul contraente. E’ buona norma, di conseguenza, accertarsi che il tasso proposto non superi la soglia del tasso usura, che si può facilmente reperire sul sito ufficiale di Banca Italia.
Alcuni soggetti eroganti, poi, per tutelarsi ulteriormente dal rischio insolvenza, richiedono al sottoscrizione di una polizza a copertura del finanziamento: pur essendo normativamente facoltativa, talvolta viene considerata essenziale da parte del creditore. Per accedere ad un prestito senza busta, bisogna, normalmente, rispettare alcuni parametri, come risiedere fiscalmente in Italia ed avere un’eta compresa fra i 18/75 anni. Esistono, poi, alcuni parametri soggettivi, che variano in base al soggetto giuridico erogante: alcuni, infatti, richiedono la firma fidejussoria di un terzo soggetto o la messa a garanzia di beni mobili o immobili.